Con il passare del tempo, anche le auto devono inevitabilmente fare i conti con tutta una serie di problematiche, come ad esempio l’usura, ma anche diversi guasti e il deterioramento. In modo particolare, questi problemi tendono a emergere con una notevole frequenza quando non si va ad attuare una corretta attività di manutenzione. Come si può facilmente intuire, si tratta di una situazione che porta con sé vari rischi, dal momento che viaggiare con la macchina in quelle condizioni vorrebbe dire non essere tutelati e sufficientemente sicuri.
Ecco spiegata la ragione per cui l’attuale normativa ha stabilito con che tempistiche effettuare la prima revisione di una vettura nuova. Si tratta di un’attività che deve essere portata a termine dopo alcuni anni dall’acquisto, mentre in seguito la frequenza aumenta e il tempo che passa dal primo al secondo controllo è molto più ristretto.
La prima revisione di un’auto
Come si può facilmente intuire, l’attività di revisione di un veicolo riveste carattere obbligatorio. Si tratta di un’attività che deve essere svolta solo ed esclusivamente portando il veicolo presso una delle tante officine meccaniche autorizzate. Qui vengono portati a termine test e accertamenti proprio per valutare che tutti i componenti del veicolo siano ancora perfettamente funzionanti e non siano colpiti dall’usura oppure da altre problematiche. Come detto, questo controllo obbligatorio va svolto con una cadenza biennale.
La prima volta che si effettua la revisione dell’auto, è importante ricordarsi la scadenza, ovvero entro l’ultimo giorno utile del mese del quarto anno. Di conseguenza, qualora l’auto fosse stata immatricolata a ottobre del 2020, ecco che il controllo della revisione va svolto non dopo la data del 31 ottobre del 2024. Come abbiamo avuto modo di sottolineare in precedenza, ecco che le revisioni successive, dovranno essere svolte con cadenza biennale, quindi riprendendo l’esempio che abbiamo appena fatto, ecco che andranno effettuate entro il 31 ottobre del 2026, il 31 ottobre del 2028 e così via.
Una periodicità diversa in base al veicolo
È fondamentale mettere in evidenza come la revisione moto Roma e quella delle auto non presentano le stesse regole in termini di periodicità. Infatti, tutto cambia in base alla tipologia di veicolo che si prende in considerazione. Giusto per fare un esempio, la prima revisione, quella che deve avvenire dopo quattro anni, con il rinnovo ogni due anni, va bene per tutti quegli autoveicoli che sono caratterizzati da una stazza che si spinge fino al massimo a 35 quintali. In tale categoria sono inclusi anche tutti quei mezzi che vengono utilizzati per operazioni di trasporto non solo di persone, ma anche di merci, ma anche tanti mezzi a uso speciale e pure gli autocaravan.
Va detto che nella categoria di cui abbiamo appena parlato rientrano anche tutti quei ciclomotori e motocicli che sono stati soggetti a immatricolazione dopo il 2003. Tutti gli altri veicoli, invece, hanno l’obbligo di essere sottoposti alla verifica della prima revisione, così come anche a quelle successive, con cadenza annuale. Quindi, per riassumere, quest’ultimo aspetto riguarda tutti quegli autoveicoli che sono dotati di una massa che va oltre la soglia dei 35 quintali. Non solo, dato che in tale categoria rientrano anche i taxi, così come i veicoli atipici e pure le auto a noleggio con conducente.
Infine, è bene mettere in evidenza come le autorità hanno sempre la facoltà di richiedere una specifica attività di revisione straordinaria. È semplicemente una verifica in più, che si slega quindi dai termini e dalle periodicità che abbiamo appena visto, ma che deve essere portata a termine solo ed esclusivamente quando tale misura viene imposta da parte della polizia stradale, magari dopo un controllo, piuttosto che da parte della Motorizzazione Civile.