Incidente stradale, come funziona il risarcimento danni per cicatrice

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Le cicatrici sono qualcosa che tutti abbiamo. Si tratta di tutti quei segni sulla pelle che sono rimasti dopo aver subito un taglio o una lesione particolare. La maggior parte delle cicatrici fa parte di noi, non attira l’attenzione e non ci ostacola in alcun modo. In altri casi, però, una cicatrice può persino rovinarti la vita. Basti pensare a tutte quelle situazioni in cui la persona rimane sfigurata dall’attacco di uno psicopatico armato di lama, ma non solo. Una brutta cicatrice può essere provocata da un intervento chirurgico andato male, un incidente sul lavoro, il malfunzionamento di uno strumento e molto altro ancora.

Fortunatamente, almeno, anche nel caso in cui si riceva uno sfregio di tipo solamente estetico è possibile richiedere un risarcimento a chiunque sia responsabile del danno. Se l’incidente è accaduto sul posto di lavoro potrebbe essere l’azienda ad aver commesso un errore ed è giusto che chi di dovere paghi. Per saperne di più su questo clicca il link per approfondire tutti i risarcimenti danni. In questa guida cercheremo di gettare luce sull’argomento e capire in base a cosa è possibile ricevere un risarcimento per una cicatrice.

Cicatrice: cosa è il danno estetico

I danni estetici sono una tipologia particolare di danni biologici che consistono nel cambiamento dell’aspetto della persone in modo oggettivamente peggiorativo rispetto alla condizione iniziale della persona. Ogni singolo caso, ovviamente, è diverso e va giudicato a seconda del suo contesto e delle tante variabili che potrebbero entrare in campo. Per questo è sempre consigliato di rivolgersi a dei professionisti per farsi aiutare ed ottenere giustizia. Non bisogna infatti sottovalutare l’impatto che un cambiamento estetico può provocare sulla psiche della persona. Viviamo infatti in una società che non fa sconti a nessuno, in cui la bellezza esteriore è un valore molto importante ed è normale che, in generale, la gente non voglia avere una cicatrice sul volto.

Per capire il tipo di risarcimento dovuto alla persona è necessario quindi valutare, nello specifico, quanto sia grave l’entità del danno e come ci si può immaginare non si tratta di qualcosa di facile da fare. Non essendo un valore misurabile come la lunghezza o il tempo è necessario creare una scala di paragone che può aiutare a fare un calcolo ragionato. Solitamente, a questi scopi, viene utilizzata la scala Calcagni-Ronco. Ecco dunque tutto quello che c’è da sapere su questa scala e la sua applicazione.

Danno estetico – la scala Calcagni-Ronco

Come accennato, tra le cose più difficoltose nell’ambito del risarcimento danno in responsabilità civile è la stima in percentuale della gravità di questo danno estetico. Questo valore viene definito “danno all’immagine” o in certi casi anche “efficienza estetica”. Per calcolare questo dato viene quindi utilizzata la scala Calcagni-Ronco. Questa funziona tramite un sistema di punteggio: vengono descritti cinque parametri secondo i quali l’utente può ottenere -2, 0, +1, +2 e +3. La somma totale dei punteggi ottenuti sarà quindi il valore di danno all’immagine.

Questi cinque parametri si basano sull’effettiva osservazione medica della cicatrice. Per utilizzare questa scala è necessario dunque essere dei medici competenti e avere gli strumenti per comprenderla ed usarla al meglio. In generale, però, la gravità di una cicatrice si calcola a seconda dell’ampiezza dell’area interessata, se si trova a livello cutaneo, sottocutaneo o persino a livello osteo-muscolare (quindi la profondità della cicatrice), in quale regione anatomica si trovi (se si trova sul braccio o sul viso), l’età in cui si è ricevuto il danno e infine quanto la cicatrice ha minato i rapporti interpersonali.